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PRP: la medicina rigenerativa incontra la ginecologia

A cura del prof. Attilio Di Spiezio

Il Plasma Ricco di Piastrine, anche conosciuto con la sigla PRP, rappresenta un concentrato di piastrine ottenuto dalla centrifugazione di un campione di sangue del paziente. Le piastrine svolgono un ruolo cruciale nella riparazione e guarigione dei tessuti, e quando iniettate sotto forma di PRP possono stimolare i naturali processi di rigenerazione.

PRP e ricettività endometriale

L’endometrio gioca un ruolo fondamentale nell’attecchimento dell’embrione e nel proseguimento della gravidanza. Durante il percorso della Fecondazione Assistita, viene monitorato in quanto il suo spessore è comunemente utilizzato come marker di recettività endometriale nonché come un fattore prognostico per l’esito di un trattamento di PMA. Infatti, si ritiene che uno spessore endometriale inferiore a 7 mm influenzi negativamente l’attecchimento, in quanto un endometrio sottile si associa ad una ridotta possibilità di impianto ed un aumentato rischio di aborto, oltre ad essere una possibile causa di cancellazione di un ciclo riproduttivo in vitro.

In tale contesto, la medicina rigenerativa con l’utilizzo del PRP, rappresenta un supporto nei protocolli di Fecondazione Assistita. In particolare, è stato dimostrato che il PRP determina un significativo aumento di spessore endometriale e di tasso di gravidanza.

Recentemente, la tecnica che prevede l’infiltrazione di PRP subendometriale per via isteroscopica si è dimostrata una promettente opzione oltre alla classica tecnica di infusione intracavitaria.

Tale evidenza è alla base del nostro innovativo protocollo che prevede l’associazione dell’infiltrazione di PRP endometriale per via isteroscopica il mese antecedente la tecnica di procreazione medicalmente assistita con l’infusione di PRP il mese del transfer embrionale.

PRP e nuovo protocollo CFA

In seguito a queste evidenze scientifiche il CFA ha introdotto l’esecuzione di infiltrazione di PRP endometriale per via isteroscopica in un nuovo protocollo di fecondazione assistita, consigliato soprattutto alle pazienti con endometrio sottile e/o ripetuti fallimenti di PMA.

Il protocollo prevede due sedute:

  • La prima, eseguita il mese antecedente il transfer embrionale, consiste nell’infiltrazione di PRP in cavità uterina per via isteroscopica; La procedura viene eseguita in ambulatorio, senza necessità di anestesia e con una durata molto breve (circa 10 minuti).
  • La seconda, eseguita nel mese del transfer embrionale, prevede l’infusione di PRP in cavità uterina pochi giorni prima del transfer embrionale.

In entrambe le fasi, il PRP viene prodotto poco prima dell’inizio della procedura mediante prelievo e centrifugazione di 10 ml di sangue venoso.  Al termine della procedura, la paziente viene dimessa e invitata a controlli ecografici nei giorni successivi.

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