Nel 2017 iniziano a cercare una gravidanza, Daniela scopre di avere dei fibromi e si sottopone a diverse operazioni. Dal 2017 al 2020, nel tentativo di comprendere cosa impedisse loro di realizzare il desiderio di diventare genitori, si rivolgono a più di un professionista medico. Tuttavia, in questo intervallo di tre anni, sebbene si dessero tanto da fare, non riescono a trovare le risposte e il sostegno che cercavano. A quel punto cercano su internet un Centro che possa prenderli in carico da ogni punto di vista e così, nel 2020, quando Daniela aveva 39 anni, arrivano al CFA. Dopo la valutazione iniziale effettuata dal Prof. Brian Dale, la coppia viene assegnata ad una equipe di professionisti. Daniela, dopo aver effettuato tutti gli esami si sottopone al pick up ma purtroppo i suoi ovociti risultano essere vuoti. Il dolore e la paura in questa fase prendono il sopravvento ma la coppia decide di darsi una seconda possibilità e di ripetere dopo due mesi una nuova stimolazione e un nuovo pick up. Questa volta la tenacia e il coraggio di Daniela e Stefano verranno premiati, Daniela produce 4 ovociti che daranno vita a 4 blastocisti.
La coppia si appresta a fare il primo transfer piena di speranza ed euforia; le giornate che intercorrono tra il transfer e il momento delle beta si fanno sempre più pesanti, subentra la paura, il timore che quel tentativo non fosse andato a buon fine…poi il momento delle beta arriva e Daniela e Stefano scopriranno di aspettare un bambino. Settimana dopo settimana Daniela si sente benissimo, piena di una nuova energia, fino ad un momento in cui tutto cambia…è la 15 settimana, Daniela a seguito di un controllo clinico scoprirà che non c’è più il battito del suo bambino. Il dolore è indescrivibile ma la coppia non si perde d’animo e dopo il capoparto decidono di riprovarci subito, ci riprovano per altre due volte ma in entrambi i casi l’esito è sempre negativo.
Hanno un’altra blastocisti, l’ultima. Ciò che prevale in loro è la consapevolezza che in percorsi come questi non ci si può permettere il lusso di abbattersi perché ogni tentativo vale la pena di essere provato fino in fondo ed ogni mese potrebbe essere quello giusto. Daniela fa il transfer, la beta è positiva ma la paura e l’ansia prevalgono. Più che i due tentativi dall’esito negativo è stato l’aborto a creare in Daniela e Stefano un immaginario che prima di allora era totalmente lontano da loro. Vivranno i nove mesi con un misto di gioia e ansia. Due mesi fa nasce Francesca, una bimba sana e bellissima. Daniela e Stefano mi diranno che in fondo è andata bene così perché se fossero andati bene gli altri tre tentativi, lei con molta probabilità non sarebbe mai nata.
Tra qualche mese la coppia si sottoporrà ad una nuova stimolazione per dare a Francesca una sorellina o un fratellino perché per Daniela e Stefano il percorso, alla luce del meraviglioso risultato che ha portato, sebbene complesso vale sempre la pena di essere intrapreso.